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Essere multitasking? No, grazie

E’ davvero un bene essere multitasking? Quanto ci rende efficienti esserlo?

Partiamo dal significato del termine che nasce in ambito informatico e si riferisce alla capacità di alcuni dispositivi elettronici di fare più cose contemporaneamente.

Questo termine, poi, ha cominciato a trovare ampio uso anche nella descrizione di capacità e caratteristiche umane.

Per un lungo periodo si è creduto che riuscire a fare più cose contemporaneamente fosse il segreto della produttività e anche che le donne fossero naturalmente dotate di questa capacità molto più degli uomini.

Questo è vero se pensiamo alle neo mamme che hanno la necessità di prendersi cura completamente dei loro figli ma anche di mantenere in piedi tutti gli altri aspetti della loro vita.

Perciò è vero, le donne che fanno un figlio, per un periodo della loro vita si ritrovano ad essere dei perfetti esempi di multitasking e tutto questo funziona benissimo a patto che si tratti di un periodo con un inizio ed una fine.

L’illusione del multitasking

Essere multitasking infatti non è sinonimo di efficienza, perché in realtà l’essere umano non riesce a fare più cose contemporaneamente.

Ciò che per noi è multitasking in realtà si traduce con il portare avanti un compito in maniera automatizzata contemporaneamente ad uno a cui prestiamo attenzione, o ancora con lo spostare continuamente l’attenzione da un compito all’altro.

Questo ci fa comprendere che questa caratteristica non è poi così positiva e al contrario di ciò che si credeva fino a qualche anno fa, di fatto, ci rende meno efficienti rispetto a quanto lo si è quando ci si dedica ad una cosa alla volta.

Essere multitasking non rende produttivi

Oltre all’efficienza e quindi alla qualità e professionalità di ciò che stiamo facendo, essere multitasking influenza la qualità della nostra vita e lo fa in senso negativo.

E’ un concetto molto semplice: quando ci concentriamo solamente su un compito alla volta, focalizziamo la nostra attenzione, le nostre energie e la nostra bravura su quel determinato compito ed in questo modo lo svolgiamo bene ed in meno tempo.

Se al contrario, facciamo più cose contemporaneamente probabilmente le facciamo male, siamo meno produttivi e più inclini all’errore.

Al giorno d’oggi ci piace essere impegnati ed avere l’agenda piena di cose da fare, tutto ci sembra importante e prioritario a tal punto da affannarci a portare a termine tutti o più compiti possibili, nel più breve tempo.

Questo atteggiamento purtroppo serve solo ad aumentare lo stress e la sensazione di angoscia sia a quando pensiamo ai nostri impegni ma anche nel momento in cui non riusciamo a portarli tutti a termine.

Il consiglio

Se pensiamo di avere tante cose da fare, allora facciamo una lista delle priorità. Non una lista da seguire strettamente, è ovvio, altrimenti rischiamo di passare da una schiavitù all’altra e il nostro obiettivo non è quello di farci schiacciare da compiti e liste.

Mettere su carta i nostri impegni, può farci rendere conto di cosa sia più importante e cosa invece lo è di meno. Inoltre ci permette di capire che probabilmente non abbiamo davvero bisogno di fare tutte le cose che ci prefiggiamo di fare.

Possiamo migliorare la qualità della nostra vita “riempiendo” le nostre giornate nella maniera più corretta e cioè trovando il tempo per le cose davvero importanti, tra cui anche i momenti di relax.

Fare una lista delle priorità dunque ci rende più consapevoli, ci impedisce di saturare le nostre giornate ed elimina il problema di fare più cose contemporaneamente per mancanza di tempo, ossia il problema del multitasking.

Un altro aspetto estremamente importante è che svolgere un compito alla volta e metterci tutti noi stessi per farlo bene, oltre ad assicurare di aver fatto le cose nel miglior modo possibile, ci assicura la felicità… eh già, perché alcuni studi hanno dimostrato che fare una cosa e pensarne un’altra non fa altro che renderci infelici.

In una sola frase, dedicarsi ad una cosa per volta è un modo per essere presenti nel qui ed ora e per vivere una vita felice e consapevole.

Da dove cominciare

Stabilisci ogni giorno una o più attività che fanno parte della tua quotidianità, in cui ti impegni a svolgerla/e in maniera consapevole, cioè dedicandoti interamente e solamente ad essa o ad esse mentre le svolgi.

Questo è un modo per cominciare a vivere veramente nel presente e a vivere secondo i principi della mindfulness.